16
Mar
2018
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16 marzo 1978. Cominciò così #55AldoMoro

16 marzo 1978. Fuori dalla scuola media afferrai  un volantino “Rapito Aldo Moro. La democrazia sotto attacco ha bisogno della partecipazione degli uomini e delle donne di questo paese”. Cicl.in.Prop. PCI

Nel pomeriggio salii le scale della Sezione del PCI del mio paese e trovai persone che non conoscevo e mi sembravano vecchissime. Dissi loro che volevo iscrivermi e che volevo difendere la democrazia. Avevo raccolto l’appello. Avevo 13 anni. Da quel momento in poi, tutte le volte che ho avuto paura ho raccolto un appello.

Per me cominciò così. Con il sorriso generoso ed accogliente dei compagni della Sezione del PCI di Caluso, paese alle porte di Torino. Operai e contadini nella terra di Adriano Olivetti, forti come querce e testardi come alpini. Capaci di arare e seminare il raccolto, aspettando i germogli con la pazienza di chi sa che devono passare molte lune prima di vedere qualcosa. Contenendo con severa benevolenza gli entusiasmi e la fretta dei loro cuccioli impazienti.

Cominciò così una lunga vita di militanza, di dolori tra il pancreas e il cervello. Di riflessioni e delusioni, di entusiasmi e frustrazioni. Di appelli accolti, di democrazia da difendere. Di orizzonti collettivi da condividere e costruire

Cominciò una storia che appartiene a tanti di noi: quella che si infila nella pelle e ti impedisce di avere uno sguardo sul mondo che non sia politico.

La dimensione dannata della politica – come la chiama Edgard Morin –che ti obbliga a stare in mezzo, tra gli uomini e le donne e la loro umanità dolente. Che ti fa lavorare, studiare, usare il tempo libero, investire tempo ed energia in qualcosa che non è soltanto tuo.

Non so, dopo tanti anni, cosa è rimasto di quella storia. Per me è cominciata così, il 16 marzo di tanti anni fa. Non so nemmeno perché ho raccolto quell’appello, ancora bambina. Forse erano i tempi, o l’istinto, o le canzoni socialiste che ascoltavo in cassetta nel mangianastri arancione. Forse era il bisogno, già allora, di non stare da sola a guardare mentre intorno si fa buio.

E’ cominciata così. Il 16 marzo di tanti anni fa. Plasmata dalla storia e dal tempo che cambia il mondo, la dimensione dannata può “riempire degnamente una vita”. In fondo, è il senso di quella storia

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