19
Feb
2016
0

DIRITTI CIVILI: da sempre storia di “sangue e merda” #cirinnamoreremo

In questi giorni ho letto il dibattito parlamentare sulla legge sul Divorzio (1970) (lo trovate qui Dibattito Parlamentare)

Di quella discussione non ho memoria diretta, ero troppo piccola, ma ho nitida la memoria delle discussioni a casa mia nei mesi precedenti al referendum del 1974. Sentivo parlare, anche allora, di libertà, di laicità, di amore che non deve essere condizionato dallo Stato e dalla visione clericale del Sacramento.

Rispetto a quel dibattito parlamentare  colpiscono alcune cose:

1. Il buon italiano e la facondia retorica degli interventi. Nulla in confronto al dibattito in Aula per la ‪#‎Cirinnà

2. Il “blocco politico” contrario al divorzio è, mutatis mutandi, lo stesso di oggi contro la #Cirinnà. Gli argomenti sono sempre gli stessi: diritto naturale, famiglia tradizionale e, in ultimo, la minaccia di ripercussioni maledette sull’ordine sociale e civile.

“Siamo contrari  unicamente dettati dalla consapevolezza dei danni profondi che la definitiva approvazione di questa proposta di legge (il divorzio ndr) arrecherà ai singoli, alle famiglie , alle generazioni future, al bene, in una parola, della nostra comunità”, dice l’Onorevole Enea Piccinelli (DC)

La convinzione che il codice penale fosse il più efficace presidio dell’ordine sociale era il solo tema condiviso dai missini e dai cattolici tradizionalisti, che si trovavano nello stesso fronte più per ragioni di opportunità politica, che per affinità culturali e morali. Per entrambi, la legge sul divorzio era la rottura del primo anello di un’unica catena che reprimeva una serie di comportamenti ispirati a ciò che essi consideravano un falso concetto di libertà.” (D. Letizia, storia della lega italiana per il divorzio)

3. La storia dei diritti civili in questo paese è sempre stata storia di “sangue e merda”. In ogni caso mai, la politica e il Parlamento, hanno rappresentato “l’avanguardia legislativa” capace di anticipare le istanze sociali. E’ sempre successo il contrario: la società cambia di fatto e solo dopo ostacoli, contraddizioni e discussioni laceranti il legislatore deve – obtorto collo – prenderne atto in qualche modo.

I diritti civili, in questo paese, vengono conquistati con aspre battaglie, mai concessi.

4. L’organo di rappresentanza della società – il Parlamento – è sempre stato qualche chilometro indietro rispetto alla società che riteneva di rappresentare

5. Soltanto una società civile attrezzata è capace di scardinare le appartenenze politiche per ricomporle in appartenenze culturali e trasversali. Cambiamento di fatto della società e mobilitazione trasversale, anche di chi non ha un diritto da rappresentare.

D’altronde, in quegli anni, Pierpaolo Pasolini definiva i diritti civili come “diritti degli altri

6. Solo in questo modo si forzano i Partiti a fare i conti con le loro contraddizioni e ad allearsi con le parti della società civile, gli uni con quelle conservatrici, gli altri con quelle avanzate e progressiste. Soltanto così abbiamo conquistato leggi di civiltà: il divorzio, il nuovo Stato di Famiglia, la legge Basaglia, la 194 per citarne alcune

7. Sempre il blocco “contrario” riteneva di  rappresentare  il paese e poi è stato smentito dalle urne

“In questo, per altro, siamo confortati dai risultati delle rilevazioni demoscopiche che nell’ arco di un ventennio hanno dimostrato come l’effettiva maggioranza degli italiani sia in favore dell’ unità familiare” affermava il senatore Bernardi, antidivorzista. Nel 1974 quasi il 60% degli italiani, al Referendum, smentì questi pronostici

8. La battaglia sui diritti civili alle coppie gay e lesbiche ormai va oltre le legittime rivendicazioni della minoranza LGBT. E’ diventata una battaglia trasversale, che fa discutere in famiglia e dal parrucchiere. E’ una battaglia che mette a confronto la parte progressista, avanzata, laica della società e quella più conservatrice e tradizionalista (sono gentile, uso eufemismi). Quella che pensa all’uguaglianza in modo articolato, inclusivo, plurale, e quella che pensa all’uguaglianza della sola maggioranza.

9. E’ uno scontro su visioni del mondo, non c’entra la destra o la sinistra. C’entrano le visioni del mondo.

10. Questa storia delle Unioni Civili è “sangue e merda” da più di 30 anni. La prima proposta di legge sulle Unioni Civili fu presentata dall’onorevole Ersilia Salvato (PCI) nel 1986.

Quindi, ora, è tempo di andare alla conta e scommettere che questo paese sia più avanti di chi lo rappresenta. I diritti civili sono carne viva delle persone. Vita, morte, amore, malattia, progetto di vita: ogni rinvio ulteriore allontana la possibilità di vivere con serenità la propria vita a centinaia di migliaia di persone.

11. Per noi, tutti, vuol dire non farci sconfiggere e allargare il fronte. Io, noi, lo facciamo a casa nostra – il PD. Voi fatelo nelle vostre case. L’obiettivo è più alto delle miserie dell’oggi

12. Mi interessa più questa analisi rispetto all’esegesi del regolamento del Senato che maschera, per tutti i partiti compreso il MoVimento, le loro contraddizioni e la loro incapacità di fare i conti con questo tema.

Poi ‪#‎cirinnamoreremo e diventeremo un paese un po’ più democratico e un po’ più giusto. Il resto è cinico politicismo sulla pelle delle persone

 

 

 

 

Condividi questo articolo:
  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Digg
  • del.icio.us
  • Google Bookmarks
  • MySpace
  • PDF

You may also like

delle sardine, la politica e la generosità
Città di carne, città di pietra: la condanna di vivere tempi interessanti
16 marzo 1978. Cominciò così #55AldoMoro
Albert Camus: essere engagé. La cultura tra libertà, verità e menzogna

Leave a Reply